La POTP è il nuovo nome della band nata dalla Piccola Orchestra di Tor Pignattara, un collettivo di musicisti giovanissimi che è una fucina permeante di suoni e idee figlie del meticciato e dell’incontro tra culture: un sound urbano e contemporaneo che si muove fra il ritmo dell’hip hop, gli accenti del drum’n'bass, il flusso del reggae, l’energia del funk e la leggerezza del pop.
In pochi anni di vita si è imposta all’attenzione della stampa nazionale, si è esibita su palchi prestigiosi (il concerto a Circo Massimo per il Capodanno di Roma per citarne uno), è stata in grado di collaborare con artisti nazionali e internazionali tra cui Mika, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Danno dei Colle der fomento, Mama Marjas, Francesco di Bella e Pino Marino.
Il 24 settembre esce su tutte le piattaforme digitali Better Days, l’EP della POTP. Il lavoro, che vede la produzione artistica di Pino Pecorelli, raccoglie 7 brani che hanno segnato il cammino della moderna orchestra romana; 7 tracce (cantate in italiano, inglese, francese e portoghese) che spaziano con coraggio e libertà tra reggae e black music, hip hop, slanci funk e beat elettronici, e che raccontano il mondo che ispira la POTP, il collettivo di giovani artisti di stanza a Roma ma con radici in tutto il mondo, tra gli esponenti di quella nuova scena di artisti italiani di origine straniera che sta portando una ventata di novità nel nostro Paese.
Better Days (prodotto da Ipe Ipe e distribuito da Artist First) è il titolo del lavoro, più che un augurio un’affermazione di positività che la band vuole lanciare dopo i tempi bui del lockdown. Musica come strumento di libertà; musica come medicina, per guardare il mondo con maggiore sicurezza; musica come invito a prendersi cura delle storie di chi si perde: tutto questo è Better Days.
Aggiunge Pino Pecorelli: “In un’epoca segnata dal “tutto e subito” e dalla rincorsa alla visibilità immediata, in cui la musica, dalla scrittura alla sua condivisione con il pubblico, ha spesso vita breve, in un tempo in cui prevale la solitudine del singolo rispetto alla moltitudine del gruppo, Better Days è il frutto maturo di un lungo lavoro di squadra. Un percorso controcorrente, iniziato nel 2012 assieme a un gruppo di tredicenni che si affacciavano al mondo della musica con scarsi mezzi e conoscenze; un cammino lento e inesorabile, concepito come in una band di un’altra epoca, che li ha portati a crescere anno dopo anno e ad essere oggi protagonisti in prima linea nella scrittura, nella forma e nell’arrangiamento delle proprie canzoni, espressione di quel pensiero fondamentale e vitale in questi tempi incerti, come in ogni epoca fatta di grandi cambiamenti, cadute e risalite. Mai smettere di combattere in quello che credi, domani arriveranno giorni ancora migliori”.
Hanno suonato: Luca Libonati, batteria / Simone Ndiaye, basso elettrico / Katerina Lopez, chitarra acustica / Marcello Tirelli, pianoforte e tastiere / Mohamed Dia, laptop / Iacopo Teolis, tromba e flicorno / Simone Laici, clarinetto / Nico Casalini, flauto / Donato Di Lorenzo, sax alto / Maurizio Lipoli, voce / Alessandro Di Francesco, voce / Jasper Paches, beat box e voce / Shady Osman, voce / Ilaria Gunn, voce / Gea Di Ciaccio, voce / Godwin Akenwa, voce / Damilola Owolabi, voce / Nives Giovannetti, cori / Silvia Cugini, cori / Sebastian Covalciuc, cori
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